Nel maggio 2025, il mondo della finanza è stato scosso da un episodio che dimostra quanto i deepfake stiano diventando pericolosi e sofisticati. Un video apparentemente autentico mostrava Anthony Bolton, ex gestore di fondi di Fidelity International, promuovere un gruppo WhatsApp dedicato a consigli di investimento ad alto rendimento. Il filmato, pubblicato su Instagram e veicolato tramite altri social network, prometteva guadagni fino al 2000% su azioni selezionate. Ma era tutto falso. Nessun gruppo, nessun investimento, solo una truffa creata da un’intelligenza artificiale che aveva replicato il volto e la voce di Bolton.
E non è stato l’unico caso. Una donna argentina è stata raggirata da un deepfake che imitava George Clooney. Il finto attore l’ha convinta, tramite Facebook, a investire in un progetto cinematografico inesistente. Il risultato? Una perdita di oltre 11 lakh di rupie (circa 13.000 euro).
Perché i deepfake funzionano così bene nel mondo della finanza
I truffatori digitali sfruttano la potenza della tecnologia e la vulnerabilità psicologica delle persone per ottenere guadagni rapidi. Le ragioni dell’efficacia di queste truffe sono molteplici:
Alta qualità dei contenuti: le moderne IA sono in grado di riprodurre voci, espressioni facciali e movimenti corporei in modo così fedele da risultare indistinguibili da contenuti reali.
Uso di volti autorevoli: attori, manager, economisti, influencer del settore finanziario vengono scelti come ‘maschere’ per dare credibilità ai messaggi.
Canali di diffusione virali: social media, app di messaggistica e piattaforme di video brevi consentono la diffusione capillare di questi contenuti falsi.
Psicologia della fretta: promesse di guadagni elevati e urgenti inviti ad agire creano uno stato di pressione che disattiva il pensiero critico.
Il danno è reale: non solo economico
Le truffe deepfake nel settore finanziario stanno crescendo esponenzialmente, sia in numero che in impatto. I danni, però, non sono solo monetari. Spesso la vittima subisce anche gravi conseguenze psicologiche: senso di vergogna, stress, sfiducia nelle istituzioni e isolamento sociale. In molti casi, le vittime non denunciano per paura del giudizio o perché si sentono in colpa per essere state “ingenue”.
Inoltre, quando il volto di una persona pubblica viene utilizzato in modo fraudolento, anche la sua reputazione può essere danneggiata, con conseguenze legali e professionali.
Come riconoscere e prevenire le truffe deepfake
Mai fidarsi sulla sola base di un video o messaggio: anche se sembra autentico, verifica sempre su più fonti.
Cerca segnali di manipolazione: piccole incongruenze nei movimenti delle labbra, sguardi vuoti, ritmo innaturale del parlato possono essere indizi rivelatori.
Diffida da promesse eccessive: se qualcuno garantisce ritorni economici straordinari in poco tempo, è probabile che ci sia una truffa dietro.
Consulta solo fonti ufficiali: se ricevi offerte via social o email, confrontale sempre con le comunicazioni ufficiali dell’ente o della persona coinvolta.
Proteggi la tua immagine pubblica: se hai un ruolo professionale esposto, limita la condivisione di contenuti audio e video che potrebbero essere riutilizzati.
Una sfida aperta per governi e piattaforme
I governi stanno iniziando a introdurre normative per sanzionare la creazione e diffusione di deepfake a fini criminali. Ma la legge fatica a tenere il passo della tecnologia. Allo stesso tempo, le piattaforme social stanno implementando sistemi di rilevamento automatizzato dei deepfake, con risultati ancora altalenanti.
Nel frattempo, l’unico vero antidoto resta la consapevolezza.
È importante ricordarsi che ogni utente può diventare bersaglio di un deepfake. Rimanere informati, diffidenti e prudenti è l’unico modo per non cadere nella trappola di un mondo digitale dove non tutto ciò che appare vero lo è davvero.